Una nuova indagine condotta da Bankitalia, in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle entrate ha visto come, gli agenti immobiliari, vedono il mercato attuale. Le statistiche, che hanno coinvolto 1192 impiegati nel mercato immobiliare nel periodo che va dal 21 giugno al 26 luglio del 2021, hanno coinvolto i dati rilevati riguardo l’andamento dei prezzi, le caratteristiche degli acquirenti e degli immobili oggetto di intermediazione. Nel questionario sottoposto agli agenti gli è anche stato chiesto quale, secondo loro, sarà l’andamento del mercato immobiliare nel prossimo futuro.
Come gli agenti vedono l’attuale mercato immobiliare
Secondo quanto emerso dalle statistiche, l’85% delle agenzie immobiliari sono riuscite, nel periodo preso in esame, a vendere almeno un’abitazione. Migliora, a quanto pare, la domanda di acquisto degli acquirenti anche se, l’andamento degli incarichi a vendere, resta sfavorevole sul suono nazionale. Per i tempi di vendita, invece, non si sono riscontrate variazioni significativi. La maggior parte degli intervistati ha segnalato prezzi stabili, mentre in minor parte, credono che siano aumentati o diminuiti. Per dare una risposta a come gli agenti stiano vedendo al mercato immobiliare, però, occorre esaminare le loro risposte riguardo le domande proiettate verso il prossimo futuro del settore.
In particolare, gli impiegati hanno rivelato di mantenere un giudizio di stabilità riguardo l’evoluzione del settore nei prossimi mesi. Considerando il mercato internazionale, invece, gli agenti guardano al mercato con forte ottimismo. Stando alle percezioni degli addetti ai lavori, gli acquirenti hanno rinnovato il loro interesse nei confronti delle abitazioni indipendenti con spazi esterni, così come nei riguardi di unità abitative di grandi dimensioni e di immobili locati in auree a bassa urbanizzazione. Secondo la maggior parte degli intervistati, questi fattori sono il frutto di un drastico aumento degli smartworkers. Un’indagine particolarmente interessante, questa di Bankitalia che ha avuto modo di evidenziare come, la ripartenza del settore dopo i disastri della pandemia, abbia sancito anche un aumento dell’ottimismo generale degli impiegati.